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5 aprile 2020

Prima del Cinema: Emile Reynaud, il grande precursore dei Cartoni Animati

Pantomimes Lumineuses

Parigi, ottobre 1892.
In Boulevard Montmartre, Il celebre museo delle cere Musée Grévin presenta al pubblico una nuova attrazione: si tratta delle Pantomimes Lumineuses realizzate col Teatro Ottico di Charles-Émile Reynaud.
Siamo in una fase cruciale della lunga avventura del Pre-Cinema: sta infatti per partire una corsa frenetica di invenzioni, investimenti e brevetti per arrivare finalmente alla proiezione delle 'fotografie animate' (così, prima della nascita del Cinema, ci si riferiva a quello che noi oggi comunemente chiamiamo, appunto, Cinema). Si stima che tra il 1895 (anno della prima proiezione pubblica del Cinematografo dei fratelli Lumière) e il 1896 siano stati presentati centinaia di brevetti per macchine da presa, macchine da proiezione e macchine reversibili (cioè apparecchi che funzionassero tanto da macchina da presa che da proiettore). A questa rincorsa finale non parteciparono quindi solo Edison e i fratelli Lumière, ma tanti altri imprenditori e inventori, alcuni in seguito diventati molto ricchi e famosi, come Charles Pathé o Léon Gaumont.
A Emile Reynaud, come vedremo, toccherà invece il ruolo di geniale e sfortunato precursore. Le sue Pantomimes Luminouse infatti anticiparono, e di molto, la nascita del cinema di animazione, ma il riconoscimento sarà, purtroppo per lui, postumo.

Quello di Reynaud era un breve spettacolo di proiezioni che durava pochi minuti, caratterizzato da un disegno elegante e, soprattutto, animato. Le immagini che apparivano sullo schermo erano disegnate una ad una dallo stesso Reynaud e, con molta grazia, raccontavano piccole storie poetiche.
Reynaud realizzò il suo spettacolo utilizzando un complesso apparato di proiezione inventato, costruito e azionato da lui: il Théâtre Optique. Si trattava, in realtà, dell'evoluzione di un'altra importante invenzione dello stesso Reynaud: il prassinoscopio.
Ma andiamo con ordine.


praxinoscope

Charles-Émile ReynaudCharles-Émile Reynaud (1844-1918) era figlio di un incisore di medaglie e orologiaio e di una abile acquarellista. Dai genitori apprese quindi tanto la meccanica di precisione che l'arte del disegno, specialità che gli furono entrambe molto utili nella sua attività futura. Apprese invece l'arte della proiezione lavorando come assistente dell'abate François Moigno, esperto lanternista, noto soprattutto per i suoi spettacoli di proiezione con la lanterna magica che avevano la finalità di divulgazione scientifica.
praxinoscopeNel 1876 Reynaud inventò il prassinoscopio. E' un bellissimo giocattolo che crea piccole animazioni che si ripetono all'infinito, come in una gif. Il prassinoscopio è chiaramente derivato dallo zootropio nella struttura e nell'effetto, ma ne migliorava notevolmente la qualità dell'animazione percepita. Infatti nel prassinoscopio le immagini sono riflesse in piena luce da un prisma coperto di specchi, mentre nello zootropio sono parzialmente offuscate dalle fessure poste nel cilindro esterno. Inoltre, le immagini del prassinoscopio, disegnate dallo stesso Reynaud, erano molto curate e messe in evidenza da una riquadratura nera che le metteva in maggior risalto.
Reynaud presentò il suo giocattolo all'Expositions universelles de Paris del 1878, ottenendo una mention honorable e, soprattutto, l'opportunità di avviare dei rapporti commerciali che gi permisero di lanciare sul mercato la sua invenzione. Dalla piccola officina di Reynaud a Parigi usciranno negli anni, oltre al modello base, diversi modelli e varianti del prassinoscopio. La variante più notevole, per l'eleganza e per la riuscita visiva, è sicuramente il prassinoscopio-teatro (1879).

In questo meraviglioso giocattolo, lo spettatore osserva la piccola animazione attraverso un'apertura nella scatola che lo contiene e, come disse Reynaud stesso nel presentarlo alla stampa, il personaggio in movimento appare al centro di una piccola scena con un rilievo sorprendente e, in questa nuova combinazione, il meccanismo stesso dell'apparecchio sparisce per lasciar vedere soltanto la curiosa illusione realizzata. praxinoscope theatre La scenografia fissa, interscambiabile come le strisce di carta contenenti le immagini dell'animazione, appare riflessa da un piccolo specchio semitrasparente. Come ci spiega sempre Reynaud, si trattava di una nuova applicazione di un dispositivo già utilizzato nei teatri per produrre spettri impapabili. Ma in questo caso lo specchio semitrasparente non riflette l'immagine del personaggio, ma la scenografia che lo accoglie. Qui Reynaud facava riferimento a un trucco utilizzato spesso nei teatri dell'epoca per far apparire sulla scena spettri semitrasparenti. Un trucco molto caro agli illusionisti del tempo, citato implicitamente in un bel film di qualche anno fa: The illusionist (2006). Ma siccome è un argomento che merita più spazio, ne parlerò magari in un altro articolo.
Ancora Reynaud: le distanze sono calcolate in modo che la scenografia appaia dietro il personaggio animato; da qui la sensazione di rilievo del personaggio rispetto allo sfondo. E Il breve video qui sopra ce lo conferma. Il prassinoscopio-teatro riscosse un ottimo successo commerciale e venne anche malamente imitato da altri produttori in Francia e in Germania.
praxinoscope projectionCome è da aspettarsi da un ex lanternista, Reynaud lanciò sul mercato anche un prassinoscopio da proiezione, con poco successo. Si trattava di un complicato sistema di proiezione collegato al prassinoscopio e con gli stessi effetti del prassinoscopio-teatro. E' interessante quello che Reynaud dichiarò nel presentare l'apparecchio alla Société Française de Photographie nel 1880: gli effetti di questo apparecchio sarebbero più belli se, invece di disegni fatti a mano rappresentanti le diverse fasi del movimento, fosse possibile ottenerli per mezzo della fotografia. Si avrebbe così una perfezione di disegno, un'esattezza di movimento, difficili da raggiungere con il disegno manuale. Reynaud stava quindi già prefigurando l'animazione cinematografica in un momento in cui soltanto Muybridge, con le sue ricerche sul movimento animale svolte negli USA, avrebbe potuto fornire i clichés fotografici da adattare al prassinoscopio.

praxinoscope

Però, negli anni successivi non fu la fotografia animata a occupare le ricerche di Reynaud che invece si concentrò nella progettazione di un altro apparecchio da proiezione che utilizzava lo stesso principio del prassinoscopio, ma liberandolo dalla ripetizione infinita delle stesse pose a ogni giro dello strumento. Lo scopo era quello di ottenere una varietà e una durata indefinite, così da produrre vere scene animate con uno sviluppo illimitato. Da qui il nome di Teatro Ottico dato dall'inventore a questo apparecchio. Così si esprimeva Reynaud nel presentare nel dicembre del 1988 il brevetto del Théâtre Optique.

Il supporto contenente le immagini dell'animazione da proiettare era costituito da una striscia pellicola cinematograficaflessibile di lunghezza indefinita che si srotolava e si arrotolava su due aspi, manovrati manualmente dall'operatore. Questa banda flessibile era perforata in modo regolare, così da permetterne un agevole trascinamento. Per chi di noi ha fatto in tempo a conoscere le pellicole cinematografiche e fotografiche, il sistema della perforazione può sembrare scontato, ma è stato proprio Reynaud a pensarlo e a realizzarlo per primo.
La produzione delle lunghe scenette contenute in queste bande flessibili era un lavoro molto lungo ed estremamente delicato che Reynaud realizzava personalmente, curando con attenzione la qualita e il colore dei disegni, uno ad uno. Stesso discorso per il complicato, ingombrante e delicato apparecchio attorno al quale si muoveva la banda disegnata per essere proiettata. Questo rendeva pressoché impossibile una produzione seriale e, infatti, Reynaud rinunciò presto all'idea di commercializzare il suo apparato. Decise quindi di sfruttare il Teatro Ottico in prima persona e andò alla ricerca di una sala da spettacolo che potesse accoglierlo. Si arrivò così nell'ottobre del 1892 alla firma del contratto col Musée Grevin. Purtroppo, molto ingenuamente, Reynaud sottoscrisse un contratto capestro che gli impediva di presentare il suo spettacolo al di fuori del musée Grevin e lo impegnava tutti i giorni a proporre cinque spettacoli, che diventavano addirittura dodici la domenica e i giorni festivi. Inoltre era a sua cura la manutenzione del fragilissimo materiale utilizzato. Le musiche che accompagnavano le rappresentazioni vennero scritte appositamente dal musicista Gaston Paulin. Reynaud, forse memore delle tecniche di Robertson, collocava il suo apparato dietro lo schermo, non visibile al pubblico.
Rinuncio a illustrare il complicato sistema di proiezione delle immagini utilizzato nel Teatro Ottico, ma questo brevissimo video può dare un'idea:

Il successo fu comunque notevole: i giornali lodavano entusiasti lo spettacolo e il pubblico parigino accorreva numeroso e mostrava di gradire sia la novità delle animazioni che l'umorismo e la delicata malizia delle pantomime di Reynaud. Si stima che tra il 1892 e il 1900, anno in cui le rappresentazioni al Musée Grevin si interruppero, almeno 500.000 persone abbiano pagato il biglietto per vedere lo spettacolo, nonostante le dimensioni non molto ampie della sala utilizzata. Eppure il repertorio di storie si rinnovava pochissimo nel tempo, perché a Reynaud mancava materialmente il tempo di farlo.

Però nel dicembre del 1895 esordì il cinematografo dei fratelli Lumière. lanterna cinematografica Passeranno molti anni prima che le immagini traballanti e scure del cinema raggiungano una qualità artistica e narrativa paragonabile alle proiezioni di Reynaud; ma la novità della 'fotografia animata' e la sua capacità di rinnovare continuamente il repertorio ebbero presto il sopravvento. L'ultima rappresentazione del Théâtre Optique è del febbraio del 1900. Calarono bruscamente anche le vendite di prassinoscopi, soppiantati dall'arrivo massiccio sul mercato di macchine cinematografiche, proiettori di film, lanterne cinematografiche per bambini.
Reynaud svendette tutto il suo materiale a commercianti di apparecchi usati, tenendo per se solo un esemplare di Teatro Ottico e tutte le bande animate. In seguito, probabilmente per una crisi depressiva, distrusse a martellate l'unico esemplare di Teatro Ottico esistente e buttò nella Senna le bande disegnate. Fortunosamente ne sopravvivono due, quelle mostrate nei due video di questa pagina: Pauvre Pierrot e Autour d'une cabine.
Reynaud morirà all'Ospizio degli Incurabili il 9 gennaio 1918.

Nel 2015, le due bande animate sopravvissute sono state inserite nel Registro della Memoria del Mondo dell'UNESCO.

Mi chiamo Paolo Leo e vivo in Sardegna.
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